Cinque cru per cinque vini


Fin dalle origini la famiglia Tomasi ha cercato di valorizzare il territorio trentino e della Vallagarina. La scelta di produrre vini legati al territorio ha quindi portato ad esaltare i vecchi vigneti della famiglia e i diversi terroir presenti nella conca di Santa Margherita di Ala.

Terreni calcarei, antichi toponimi, conoidi di antica formazione, impervi terrazzamenti e vecchie vigne sono le componenti di questo territorio unico della Vallagarina.

Da questi luoghi nascono cinque vini che prendono il nome dal vigneto d’origine.

Cadalora

Cadalora, vigneto che giace sul conoide della Val Cipriana, esposto a ovest nord-ovest, è uno dei vigneti più vecchi della famiglia Tomasi, nel quale intorno agli anni ‘70 è stato piantato lo Chardonnay.

Il nome è legato all’Ora, il vento del lago di Garda trentino che soffia tutto l’anno, e rende questa zona asciutta e ben ventilata, luogo ideale per la coltivazione della vite.

 

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Gazzi

Il nome Gazzi, che deriva da Gaggio, è un nome frequente in molti luoghi del Trentino e sta a significare campo recintato.

Nei dintorni di Santa Margherita il toponimo Gazzi è il versante sud del conide della Val Cipriana.

Suoli molto calcarei di origine dolomitica ed esposizione sud-ovest lo rendono un crù ideale per la coltivazione del Pinot grigio.

Mineralità, sapidità e profumi austeri sono quello che questo terroir riesce a conferire al vino, lì prodotto. Vigne vecchie che risalgono a metà degli anni ‘70 danno equilibrio ed eleganza ad un vino che rappresenta a tutto tondo la Vallagarina.

 

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Majere

Majere, antico toponimo di origine romana che deriva da “major”, superiore, in quanto giace sopra l’antica strada romana, la Via Claudia Augusta che collegava Roma con il nord Europa.

Si trova a nord dell’abitato di Santa Margherita di Ala nella parte più alta delle colline coltivate. Si tratta di terreni totalmente terrazzati e molto ripidi, caratterizzati da muretti a secco, costruiti negli anni dagli abitanti del luogo per recuperare superficie coltivabile.

In molti casi non è possibile l’utilizzo dei trattori e quindi ogni lavorazione deve essere fatta manualmente.

Luogo che fino agli anni ‘70 del Novecento era totalmente coltivato a Casetta, si era poi trasformato in luogo di elezione per la produzione dello Chardonnay e di altre uve bianche. Agli inizi degli anni 2000 questo vigneto è stato acquistato dalla famiglia Tomasi e ripiantato con la varietà Casetta, che da sempre trovava in queste terrazze il luogo ideale per grandi vini da invecchiamento.

 

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Sanvalentino

Sanvalentino è il conoide che prende il nome dall’omonimo Santuario e dalla Valle da cui si è formato.

Un vigneto che giace nella parte più bassa del conoide dove la componente più fine dei terreni si è depositata e quindi dove l’argilla rappresenta una percentuale importante. Terreni calcarei, ma anche con una buono profondità rendono questo vigneto, luogo ideale per le varietà rosse della Vallagarina.

Il Marzemino qui riesce ad esaltare le proprie caratteristiche: mineralità, sapidità, frutto e speziatura, ma anche rotondità e piacevolezza.

 

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Vignalet

“Vignalet” in dialetto trentino significa “piccola vigna”.

Ci troviamo nella parte più alta del conoide della Val Cipriana, poco sopra al vigneto Gazzi. Vigneto esposto a sud ovest, molto vicino al bosco e situato proprio ai piedi del Monte Zugna. Si tratta di una zona a 280m s.l.m. dove il Sole arriva molto tardi al mattino, verso le 10.30 anche durante la maturazione e quindi posto ideale per avere grandi escursioni termiche tra notte e dì.

L’impianto risale ai primissimi anni ‘90, realizzato a pergola trentina con un altissima densità d’impianto, per esaltare le peculiarità di una varietà particolare e difficile come il Pinot nero.

 

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